Il cammino di una mamma comincia molto prima del parto.
Ha inizio il giorno in cui, a sconvolgere la sua mente di figlia, da un sussurro del cuore arriva, più o meno improvvisa, la coscienza del miracolo del concepimento.
Ha inizio quel giorno, e non ha mai fine.
Una mamma è mamma a tempo pieno, senza ferie o permessi, né congedo per pensione.
Una mamma è mamma per tutta la vita, tra alti e bassi, gioie e dolori.
La mia avventura è cominciata cinque anni fa. Quando il mio desiderio di sempre, il più prezioso, il più grande, nel buio liquido e silenzioso del mio ventre, un bel giorno, si è infine materializzato.
Era solo un puntino invisibile, ma già dal primo istante fu irrinunciabile.
Lo sentivo, lo sapevo. Quel puntino era lei, la mia bimba tanto attesa. Giulia.
Giulia sarebbe cresciuta in me, e con me. Portandomi per mano, in nove mesi, verso la mia rinascita.
E in effetti, così avvenne.
In nove mesi il puntino continuò a crescere. Dapprima si fece punto visibile, poi biglia, pallina, sfera sempre più grande. Una sfera irrequieta, che palpitava e scalciava nella mia pancia.
Il puntino si trasformava, giorno dopo giorno, e io con lui.
Pensavo con spavento al giorno in cui il mio enorme pancione mi avrebbe lasciata, ma a forza di pensarci riuscii ad accettare l’idea.
L’amore di una mamma è anche questo: capire quando, per un figlio, è giunto il momento di iniziare il suo viaggio.
Quando quel giorno è arrivato, dopo nove mesi di dolci, emozionanti e sofferte attese, speranze e trasformazioni... solo allora, io sono nata.
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